Gli ex studenti: l’Ailun in mano a medici e legali

In un documento di fuoco esplode la protesta dei frequentatori dei Master. “Sono stati abbandonati i corsi per le iniziative degli ordini professionali”

Quelle che stanno arrivando, potrebbero essere ore decisive e importanti per il futuro dell’Ailun. Il comunicato degli studenti arriva, e forse decisamente non a caso, a poche ore dalla convocazione dei soci Ailun per un’assemblea che si terrà nella sede di via Paoli, nel quartiere di Funtana Buddia. La prima convocazione dell’assemblea è fissata per le 15.30, la seconda per le 16.30. Alla luce del documento di fuoco degli ex studenti e frequentatori dei master internazionali in management, c’è da scommetterci, nell’assemblea di questo pomeriggio in via Paoli si discuterà anche degli argomenti che sono stati sollevati nelle due pagine firmate dal presidente dell’associazione Alumni Ailun, Michele Diana.

Risorse regionali usate, scrivono, in modo anomalo, e destinate in misura sempre minore per i tanto ambiti master di formazione manageriale — che rischiano di sparire — e sempre più, invece, «per soddisfare interessi di tipo privatistico, espressi in particolare dagli ordini professionali dei medici e degli avvocati, che se ne sono impadroniti». E ancora: «un evidente grave conflitto tra gli interessi pubblici dell’Ailun e gli interessi di altro genere che le si vogliono imporre». Dopo mesi di malumori striscianti e di lamentele discrete, esplode in queste ore, e col botto, la protesta di decine di studenti dell’Ailun nuorese. Esplode in due pagine intrise di accuse puntuali e di sfogo sincero che il presidente dell’associazione “Alumni Ailun”, Michele Diana, butta giù a nome di tutti gli studenti del gruppo e amici dell’Ailun. Gli studenti, in particolare quelli che in undici anni di onorata attività dei master internazionali l’hanno frequentata con successo e passione, per il momento offrono quantomeno un consistente pungolo e un mucchio di spunti di riflessione dai toni decisi. Le due pagine di comunicato, in realtà, si possono tradurre in due concetti di fondo: l’Ailun non è più lo stesso e gli ordini professionali se ne sono impadroniti. Non lo è, evidentemente, per gli studenti rappresentati da Michele Diana. L’Ailun, scrive lo stesso Diana, «ha tradito il suo statuto e i suoi obiettivi». Tra questi, scrive il rappresentante degli studenti, c’è anche quello di promuovere e diffondere i valori dell’imprenditorialità e della managerialità in Sardegna». E invece che succede? Succede che quest’anno secondo l’associazione, «si potrebbe giungere alla completa estinzione dei master di alta formazione manageriale. Questo in spregio dei propositi manifestati dalla giunta regionale, che ha ripristinato il finanziamento destinato all’Ailun, proprio al fine di sostenere con risorse pubbliche la realizzazione dei master internazionali di alta formazione manageriale. Con la soppressione dei master internazionali, infatti, che in undici anni sono stati frequentati dalla bellezza di 424 studenti, l’Ailun viene meno al suo scopo istituzionale di promuovere e diffondere i valori dell’imprenditorialità e della managerialità in Sardegna e abdica al proprio ruolo di creazione di una classe dirigente». I veri responsabili di questo sostanziale impoverimento dell’Ailun, scrive Diana, sono gli ordini professionali. «Ai loro interessi e iniziative annesse, si legge nel comunicato, l’Ailun avrebbe indirizzato le risorse pubbliche destinate ai master di alta formazione manageriale». Gli studenti la definiscono una vera e propria «operazione di killeraggio culturale che danneggia gravemente Nuoro e tutti i sardi». Valeria Gianoglio